Proponiamo di seguito una selezione di relazioni che abbiamo raccolto durante anni di lavoro del nostro Club, gli autori sono soci o amici che hanno partecipato alle nostre conviviali.

 

Ai nostri tempi, parte IV

Pietro Ralli * Ai nostri tempi 4ª parte Il lavoro del contadino Dalla sera alla mattina: gioie e dolori Negli anni della prima metà del ‘900 la campagna ed i campi destinati all’agricoltura erano caratterizzati da una coltivazione intensiva. Ogni podere, una famiglia mezzadrile, sempre numerosa, che dalla terra doveva ricavare quanto necessario a sé stessa, con un regime di autarchia, una forma economica chiusa. Così, per esigenze naturali, era una comunità primitiva. Inevitabilmente il lavoro occupava tutti i giorni dell’anno e bisognava, lavorando la terra, saper coltivare di tutto e saper fare di tutto. Il contadino si alzava molto presto, intorno alle quattro della mattina – un po’ più tardi nelle mattine d’inverno – e andava a dormire piuttosto tardi. Il primo, costante lavoro di ogni giorno dell’anno era la cura del bestiame, non meno di 10-15 bovini, i maiali, la miccia o la cavalla, gli animali da cortile…

L’uomo al quinto piano non ha più radici

È disponibile nelle librerie della nostra città il volume postumo scritto dal nostro Past President e socio fondatore Giulio Rupi. Gli amici del Club hanno ben conosciuto le doti di filantropo e umanista del  caro Giulio, che negli anni di militanza si è speso senza riserve per promuovere l’attività di servizio e le iniziative culturali intraprese dalla nostra istituzione. Ogni socio, durante le serate al Club, ha avuto occasione di ascoltare relazioni e di leggere articoli del nostro amico ingegnere che dimostravano le sue intuizioni di umanista, che vedeva l’arte del costruire come un segno indelebile nel paesaggio, con conseguenze sul piano estetico e sul piano sociale. “L’uomo al quinto piano non ha più radici” raccoglie alcuni scritti emblematici del suo pensiero, realizzati in periodi diversi della sua carriera, che spaziano dalle riflessioni sull’architettura e sull’urbanistica ai pensieri di etica, economia e sociologia. Sul retro di copertina si legge: “Chi…

224° Anniversario del Tricolore

In occasione del 224° Anniversario del Tricolore, il Rotary promuove a Firenze un evento digitale sulle origini della nostra bandiera e sulle peculiarità dell’Inno Nazionale. La manifestazione si svolgerà giovedì 7 gennaio 2021 alle ore 21:15 sulla piattaforma zoom e in diretta streaming su youtube e comprenderà:  il saluto del Prefetto di Firenze Alessandra Guidi il video “Tricolore e Inno, la nostra storia” a cura di Michele D’Andrea  esecuzione dei brani da parte della Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri    

GIARDINO E PAESAGGIO TRA NATURA E ARTIFICIO

Giulio Rupi , Autore dell’articolo —— L’equilibrio del paesaggio toscano e il nichilismo della moderna Land Art Le divagazioni in cui si articola questo testo faranno perno su un’antitesi, una polarità fondamentale, che è già nel titolo e che lo accompagna dall’inizio alla fine: la polarità tra natura e artificio, tra un estremo di ciò che è totalmente naturale, estraneo all’intervento dell’uomo e l’altro estremo di ciò che è totalmente artificiale, cioè in tutto creato dall’uomo. Sono concetti talmente intuitivi che a spiegarli per individuare le caratteristiche dei due poli contrapposti si rischia la banalità, e tuttavia è necessario partire con una breve analisi di queste caratteristiche. Parto dalla natura, il primo dei due poli, e mi chiedo qual è la caratteristica delle cose naturali, gli oggetti della natura: in primo luogo salta agli occhi la loro complessità, il fatto che le loro forme sono estremamente complicate, di una complessità…

RUGA MASTRA

Nanni Cheli *, Autore dell’articolo ————– Storie dal medioevo aretino ————— Salendo a piedi la Piaggia del Murello di Arezzo, sei costretto a soffermarti spesso, sia per non farti travolgere dalle auto che scendono a velocità solitamente pericolosa, sia perché la ritta è tale da obbligarti a riprender fiato più volte. È così che diversi anni fa ho scoperto, sopra uno di quegli usci antichi incorniciati da solenni archi di pietra, un curioso stemma nobiliare con una pantera rampante e una piccola mezzaluna scolpite a rilievo.Qualche anno dopo per pura coincidenza sono andato ad abitare proprio in quella casa e le ricerche imposte dalle Belle Arti chiarirono che il palazzo fu eretto tra la fine del XIII e l’inizio del XIV sec. e che almeno a partire dal Cinquecento fu abitato dalla famiglia Mauri, alla quale fa riferimento lo strano blasone. Successivamente, sfogliando per caso un dizionario dei nomi, trovai…