Gita a Torino
Francesco Pugi *
Gita a Torino il 20, 21 e 22 ottobre 2017
Torino: la prima (e vera?) Capitale d’Italia
Quando in uno dei primi incontri del Consiglio Direttivo 2017/2018 Claudia espose la sua intenzione di organizzare una gita a Torino nel corso dell’annata, accolsi l’idea con entusiasmo e gioia.
Torino, infatti, è una città che amo molto, non solo per questioni di cuore… calcistico, ma anche perché negli ultimi anni ho avuto modo di frequentarla, scoprirla e vedere i cambiamenti importanti che ha subito e che ne hanno migliorato notevolmente l’immagine e la godibilità.
L’organizzazione dell’intero fine settimana è stata affidata alle sapienti mani dell’amica Liletta, ormai torinese acquisita, che con la sua consueta e sconfinata conoscenza ha individuato un programma molto accattivante e, per certi versi, anche alternativo.
Partiamo quindi venerdì 20 ottobre di buon’ora da Arezzo, dato che il tragitto è lungo; il gruppo è molto ben assortito e variegato e, proprio per questo, alla fine il viaggio risulta più breve di quanto si potesse immaginare. La presenza inoltre di Elena e Linda rende tutto ancora più vivo!
Arriviamo a Torino nel primo pomeriggio; la prima tappa del soggiorno, dopo una breve sosta in hotel per sistemare i bagagli, prevede la visita al Museo Egizio, recentemente rinnovato, secondo per ricchezza di contenuti soltanto a quello del Cairo.
Dato che il museo si trova a poca distanza dall’albergo, e visto che abbiamo ancora un po’ di tempo a disposizione prima dell’ingresso previsto, ci facciamo convincere (peraltro con poca resistenza, vista la proposta…) da Sebastiano, marito di Paola Falcone e maître chocolatier per passione, il quale suggerisce di “addolcire” l’arrivo a Torino con una visita e relativa degustazione, ad alcune famose cioccolaterie che, guarda caso, si trovano nei paraggi.
L’idea, ovviamente, viene accolta con grande entusiasmo, amplificato ancora di più dall’eccellenza dei prodotti da assaggiare.
Terminata la breve ma intensa degustazione siamo tutti pronti per la visita al Museo Egizio. Il nuovo allestimento effettivamente è notevole e consente al visitatore di immergersi totalmente nell’atmosfera dell’antico Egizio e di comprendere appieno le imprese compiute dagli archeologi per riportare alla luce reperti di incredibile bellezza.
Conclusa la visita, è ora di tornare in hotel: ci aspetta infatti la cena di gala al famoso ed esclusivissimo Circolo del Whist.
Alle 20 in punto siamo tutti in Piazza San Carlo e, grazie all’amico Luigi Antonielli D’Oulx, socio del Circolo, abbiamo la possibilità di cenare in un luogo d’eccellenza, all’interno del quale si respira a pieni polmoni l’atmosfera sabauda che pervade tutta la città.
È qui, infatti, che Camillo Cavour, fondatore del Circolo nel 1841, iniziò a pianificare l’unificazione dell’Italia; le sale che ci accolgono sono meravigliose, ricche di stucchi, arredi, specchi e suppellettili di vario genere; il servizio è, ovviamente, eccellente e il cibo all’altezza.
La serata scorre in modo piacevole e si conclude con una passeggiata finale dal “salotto di Torino” fino all’hotel per il meritato riposo dopo una giornata lunga ma ricca di sorprese.
Il giorno seguente ci svegliamo di buon’ora e, dopo un’ottima colazione, si parte alla volta della palazzina di caccia di Stupinigi, una delle più belle e meglio conservate tra le residenze sabaude.
La giornata è un po’ uggiosa (clima molto torinese…), ma l’atmosfera e il morale del gruppo fanno sì che il tragitto, seppur breve, scorra allegramente.
L’amica Liletta poi, ci allieta con tutta una serie di aneddoti e descrizioni che, ancor prima di arrivare, ci fanno entrare nell’atmosfera dell’epoca.
La palazzina nel suo complesso è davvero sorprendente; al suo interno, infatti, si possono ammirare dipinti, arazzi, trofei di caccia e pezzi di mobilio realizzati dai più importanti ebanisti dell’epoca che i Savoia, sempre molto interessati e attenti all’arte e alla bellezza, potevano annoverare nelle proprie corti.
Al termine della visita ci spostiamo per pranzo nel pieno centro di Torino; passeggiando lungo Piazza San Carlo, arriviamo in Piazza Castello che ci accoglie con i suoi enormi spazi e i palazzi che la circondano tutt’intorno.
Subito dopo pranzo ci dirigiamo verso la Villa della Regina, un gioiello barocco, a dire il vero poco visitato rispetto alle altre residenze sabaude, forse perché restituito al pubblico soltanto di recente dopo decenni di abbandono.
A parte la splendida posizione ove è situata la Villa, che domina dall’alto il centro di Torino e offre una visuale molto bella e inconsueta della città, ciò che rende unica questa residenza è il retrostante giardino che, al suo interno, annovera addirittura una vigna, di recente resa di nuovo produttiva, unico esempio in Italia.
Al termine della visita una parte del gruppo decide di raggiungere a piedi la tappa seguente del pomeriggio di visita, e cioè il simbolo di Torino, la Mole Antonelliana.
Il percorso è abbastanza agevole e non molto lungo, e consente di percorrere le zone più belle del centro di Torino, attraversando il Po per giungere alla bellissima Piazza Vittorio Veneto, proseguendo quindi per i portici che adornano Via Po.
Giunti proprio sotto la Mole, ci rendiamo subito conto dell’imponenza e dell’altezza della stessa. Al suo interno si trova il Museo del Cinema e un ascensore panoramico che, per i miei gusti, non è proprio l’ideale….
Nonostante questo saliamo e abbiamo così la possibilità di ammirare un panorama mozzafiato della città dall’altezza di 85 metri. Una volta tornati ad altezze… più consone, proseguiamo con la visita del Museo del Cinema, interessante nelle sue installazioni che richiamano molti successi del grande schermo e nei suoi cimeli che provengono dai vari set cinematografici.
Dopo una breve ma meritata pausa in albergo, necessaria per recuperare le energie spese nel corso dell’intensa giornata, ci spostiamo in Piazza Vittorio Veneto per cenare in un famoso e storico ristorante della città, assaggiando alcune delle specialità del posto.
La giornata successiva è quella che, purtroppo, ci porterà di nuovo ad Arezzo; prima della partenza, però, non potevamo esimerci dalla visita al Museo dell’Automobile, una delle cose che hanno reso famosa Torino nel mondo.
Il museo è molto grande e assolutamente sorprendente, anche per chi non è appassionato di automobili; il particolare allestimento studiato, infatti, che ricrea molte situazioni degli anni passati nel cui contesto sono inserite le auto d’epoca, rende la visita entusiasmante e fa fare a tutti un tuffo nel passato… e anche nel futuro.
Gli appassionati di automobili poi, non possono che rimanere estasiati dinanzi a vetture di ogni genere, dai primi esemplari del XIX secolo, fino alle auto da corsa dei giorni nostri.
Dopo un breve pranzo in zona eccoci pronti a lasciare Torino per fare ritorno ad Arezzo.
Questo fine settimana ci ha portato a conoscere meglio una città che forse troppo spesso viene messa in secondo piano rispetto ad altre.
Quello che abbiamo in particolare avuto modo di apprezzare e assaporare di Torino è quel profumo di storia italiana che pervade tutta città.
Torino è tutt’ora una città nella quale si sente il senso di appartenenza alla nostra nazione; il fatto di essere stata la prima (e vera?) Capitale d’Italia ha reso e rende ancora oggi i torinesi fieri di essere italiani.
* | Socio del Club, Sergretario 2017-2018 |